Stats Tweet

Foà, Arnoldo.

Attore, autore e regista cinematografico e teatrale italiano. Dopo aver frequentato la scuola di recitazione a Firenze e il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, nel 1938, in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, fu costretto a rifugiarsi a Napoli (era di origine ebraica), dove fu assunto come capo-annunciatore alla Radio Alleata (la mattina dell'8 settembre 1943 ebbe il compito di comunicare la firma dell'armistizio). Tornato al teatro dopo la guerra, si unì a numerose compagnie, tra le quali la Ferrati-Cortese-Scelzo, la Ferrati-Cortese-Cimara, la Stoppa-Morelli-Cervi, la Compagnia del Teatro Nazionale. La sua attività teatrale fu intensa: portò sulle scene spettacoli di autori classici e contemporanei, con interpretazioni incisive, frutto di uno studio attento, di una singolare misura drammatica e di una grande passione. F. esordì nel 1957 come autore teatrale con Signori buonasera, proseguendo con Il testimone (1966), La corda a tre capi (1988), Amphitryon Toujours (2000), il musical Patrizia (2005), testi da lui stesso messi in scena con successo. In veste di regista allestì numerosi spettacoli di prosa, tra i quali: Due sull'altalena (1960) di William Gibson; I Turchi se la giocano a primiera (1961) di Alfio Beretta; The entertainer (1972) di John Osborne; Un angelo calibro 9 (1977) di Nino Marino; Un pezzo di paradiso (1990) di Steve Spears; La pace (1992) di Aristofane; Diana e la Tuda (1999) di Luigi Pirandello; Colpevole innocenza (2001) di Ronald Harwood; Pluto (2003) di Aristofane. La sua recitazione asciutta e la sobrietà di gesti e intonazioni lo portarono ad avere successo anche in ambito cinematografico. Tra gli oltre 100 film da lui interpretati citiamo: Altri tempi (1952) di Alessandro Blasetti; Il processo (1962) di Orson Welles; I cento cavalieri (1965) di Vittorio Cottafavi; Il sorriso del grande tentatore (1975) di Damiano Damiani; Il giocattolo (1979) di Giuliano Montaldo; Ti voglio bene Eugenio (2002) di Francisco José Fernandez; Ti spiace se bacio mamma? (2002) di Alessandro Benvenuti; Gente di Roma (2003) di Ettore Scola, che gli valse il Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista; La febbre (2004) di Alessandro D'Alatri; Quale amore (2005) di Maurizio Sciarra; Antonio, guerriero di Dio (2005) di Antonello Belluco. La dizione, il naturale temperamento e la voce leggendaria ne fecero un protagonista anche alla radio e uno dei più quotati doppiatori italiani. Celebri le sue letture poetiche di Dante, Lucrezio, Carducci, Leopardi, Neruda, García Lorca. F. lavorò inoltre per la televisione in: Capitan Fracassa (1958), L’isola del tesoro (1959) e La freccia nera (1968) di Anton Giulio Majano; Marcovaldo (1970) di Nanni Loy; Le cinque giornate di Milano (1970) di Leandro Castellani; Il giornalino di Giamburrasca (1964) di Lina Wertmüller; I racconti del Maresciallo (1984) di Giovanni Soldati; Il cugino americano (1986) di Giacomo Battiato; Nostromo (1996) di Alistair Reid; Fine secolo (2000) di Gianni Lepre; Casa famiglia (2001) di Riccardo Donna; Il Papa buono (2003) di Ricky Tognazzi. L'artista ferrarese è anche direttore di opere liriche (Otello di Verdi, Friedermahus di Strauss), pittore, scultore, giornalista e scrittore (pubblicò i romanzi Le pompe di Satana, 1990, e La costituzione di Prinz, 1992; la raccolta di poesie La formica, 1991; l'autobiografia Recitare, 1998) (n. Ferrara 1916).